Focus 2013

spazio

Bologna 25/26 ottobre 2013focus-grandezza

con il sostegno di
FONDAZIONE ISABELLA SERÀGNOLI
FONDAZIONE MAST

con il contributo
CARISBO

in collaborazione con
FONDAZIONE ADRIANO OLIVETTI

SATTVA FILMS PRODUCTION AND SCHOOL
presenta

FOCUS: ADRIANO OLIVETTI (I° edizione)
a cura di Michele Fasano

spazio

«Non abbiamo dato la preferenza, nella nostra costruzione,
né alla libertà, né all’autorità; né alla maggioranza, né all’unanimità;
né al lavoro, né alla cultura; né all’accentramento, né al decentramento; né
all’esperienza, né al valore; né al particolare, né all’universale; né alla sintesi,
né all’analisi; né alla nazione, né all’individuo; né alla teoria, né alla pratica;
né al territorio, né alla funzione; né alla politica, né alla competenza; ma
accettammo ognuno di questi elementi nel suo valore e nelle sue proporzioni
onde ognuno di questi portasse ad armonia»

                                                                                                      Adriano Olivetti

 

PRESENTAZIONE
di Michele Fasano

Il film documentario «In me non c’è che futuro…» Ritratto di Adriano Olivetti (prodotto da Sattva Films production and school, per la regia di Michele Fasano) ha avuto da un anno e mezzo a questa parte circa 50 presentazioni in Italia e all’estero, 5 passaggi televisivi su RAI5, il primo dei quali in prima serata il 1° maggio 2012, in occasione della Festa del Lavoro. L’incontro con il pubblico più vario ha comunque riproposto quello stupore che sboccia sempre alla scoperta dell’avventura politica, economica, filosofica di Adriano Olivetti. È apparso chiaro come la sua visione, politica prima ancora che economica, sfugga al senso comune, mentre al contrario e allo stesso tempo, quasi visceralmente, riaccende speranze, rianima passioni che parevano sfibrate, entusiasma. Sembrerebbe che Adriano Olivetti sia più amato che pienamente inteso. Vi convergono, infatti, intelligenze di schieramenti della scena intellettuale, politica ed economica nazionale, per altro in forte disaccordo. Ciascuno vede uno spicchio, il cono ottico del proprio punto di vista, accontentandosi forse di reperire tracce del proprio mito in una complessità invece sfuggente, mentre nessuno pare possa coglierne l’intero. Allora può accadere che l’insieme delle parti, per una volta, non risulti maggiore della loro somma, ma sempre resti uno scarto, la sensazione di una inafferrabilità, di una inorganicità, nelle cui fessure talora si insinuano strumentalizzazioni, anche inconsapevoli, o narrazioni mistificanti, che scaldano l’audience con il pathos della nostalgia, ma al prezzo di relegare ogni pensiero possibile nell’irrimediabilità di un passato che si può solo sospirare.
Un paradigma differente informava le azioni di Adriano Olivetti: la centralità della persona.
Il Focus Adriano Olivetti intende creare un’occasione per andare alla radice, per esplicitare quello stupore iniziale, per consentire al senso comune di accedere al paradigma dialogico (vs dialettico / dualistico / conflittuale), sistemico (vs riduzionista), ecosofico (vs ecologico superficiale), emergentista (vs dualistico / gerarchico) soggiacente alla visione olivettiana; per tentare poi l’esercizio di tradurlo concretamente nei quattro ambiti fondamentali della riflessione di Adriano Olivetti, attualizzandoli: il Territorio, la Politica, la Cultura, l’Economia (il Lavoro); in ciascuno dei quali, come un filo rosso, saranno declinati i concetti di Persona, Innovazione, Comunità .
Il Focus Adriano Olivetti si propone, dunque, come spazio di riflessione sulla differenza radicale del pensiero olivettiano, nella convinzione che sia oggi soprattutto necessario mettere a fuoco e condividere il tipo di radicalità dell’approccio olivettiano alla realtà, in cui consiste il principio della «centralità della persona», volgendo prima di tutto lo sguardo a se stessi, per provare solo dopo a declinare quella radicalità in chiave etica e politica, economica e socio-culturale, secondo la propria libera e finalmente liberata sensibilità. Con lo sguardo al futuro, nella cura di una radice capace ancora di germoglio, ma con la mente protesa ai suoi nuovi possibili frutti.

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